EARTHDAY, ROTA: “TUTE VERDI AL CENTRO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA”
Il Segretario generale della Fai-Cisl ospite alla maratona “OnePeopleOnePlanet” di Rai Play: “La sostenibilità deve essere sempre insieme ambientale, economica e sociale, per questo dobbiamo debellare il caporalato e puntare sul lavoro di qualità”
“Oggi è giunta l’epoca delle ‘tute verdi’, cioè di un nuovo ruolo centrale nella nostra economia per i lavoratori forestali e dei consorzi di bonifica. Abbiamo l’opportunità del Pnrr, con 70 miliardi che saranno dedicati alla transizione ecologica, non dobbiamo sprecarla: vanno fatti investimenti sulle infrastrutture materiali e immateriali, sull’energia verde, ma anche sui cantieri forestali e sui canali irrigui, per prevenire gli incendi e il dissesto idrogeologico, ridurre lo spreco d’acqua e alzare la qualità e quantità delle nostre produzioni agricole”.
Lo ha detto il Segretario Generale della Fai-Cisl Onofrio Rota intervenendo oggi alla maratona “OnePeopleOnePlanet” di Rai Play, in occasione di “Earth Day 2022”, Giornata mondiale per la terra.
“Il tema della sostenibilità – ha aggiunto Rota, commentando i fenomeni del caporalato e delle migrazioni nel Mediterraneo – deve essere sempre insieme ambientale, economico e sociale, per questo dobbiamo puntare sul lavoro di qualità. Con la nostra mozione parlamentare ‘Mai più ghetti’ impegniamo il Governo a superare la politica degradante delle baraccopoli e a valorizzare di più l’agroalimentare come asset strategico per il Paese, puntando a migliorare il mercato del lavoro e avviare un ricambio generazionale per rispondere alla domanda di manodopera che riscontriamo sia in agricoltura che nell’industria alimentare”.
La maratona televisiva è stata occasione per rilanciare anche il tema della sicurezza nel comparto pesca, a partire dal docufilm Centootto, prodotto da Fai Cisl e Confronti. “Il documentario narra storie di vita, di lavoro e di integrazione nel settore della pesca – ha ricordato Rota – ma ci racconta anche il nuovo ruolo che devono assumere l’Italia e l’Europa nel Mediterraneo, prima che lo facciano altri Paesi. Il lavoro della pesca rimane tra i più pericolosi e faticosi, e in questo quadro proseguono le nostre battaglie per l’applicazione di nuovi ammortizzatori sociali specifici, per l’applicazione del Testo Unico sulla sicurezza e per il riconoscimento del lavoro come usurante. Per rimanere sul tema ambientale, inoltre, ribadiamo ancora una volta l’urgenza di approvare definitivamente la Legge SalvaMare, per consentire ai nostri pescatori di trasformare in reddito la raccolta della plastica, garantendo allo stesso tempo la salvaguardia e la cura del nostro patrimonio marino”.